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cercando le parole si trovano i pensieri

Come scrivere una scena d’azione

ottobre22

Ogni genere narrativo ha il suo stile, atto a lavorare sui binomi di base “evocare-descrivere” e “rallentare-accelerare”.

Alle prese con una scena d’azione, dovremmo calarci in una dimensione cinematografica e immaginare il ritmo che vogliamo dare al susseguirsi degli eventi. Il lettore vuole l’adrenalina, e noi siamo pronti a dargliene in quantità.

Come non commettere passi falsi? La parola d’ordine è: RITMO!

dal film "L'uomo con i pugni di ferro"

Ecco cinque regole per una buona riuscita.

- Descrizioni

non devono intralciare le sequenze dell’azione per non alterarne la rapidità; destiniamo le descrizioni di ambienti e personaggi alla fase preliminare o posteriore e non raccontiamo banalità (rileggete ad alta voce)

- Tempi verbali

nella densità di avvenimenti, non cedete alla tentazione di arricchire con i gerundi: “Sollevò la pistola e la puntò dritta alla testa di Murphy, cercando di tenere salda la presa sul calcio e ignorando le sue grida. Murphy si chinò, guardando a terra e sperando nell’intervento della polizia”. Sentite com’è pesante? Il gerundio cristallizza l’azione. Va usato con parsimonia.

- Dialoghi

rapidi, in sequenza, con frasi di attribuzione dosate col contagocce:

«Alzati, Murphy. Fine dei giochi». (, disse Adam.)

«Vallo a raccontare alla polizia qua fuori». (, rispose Murphy.)

«Il gioco è appena cominciato». (, replicò Adam.)

Vedete la differenza? Torniamo al caro criterio della parsimonia: quando non serve specificare, andiamo oltre. Lasciamo spazio all’evocazione nel lettore.

- Avverbi e indicazioni temporali

mi soffermo su un altro tipico punto debole della scrittura che rallenta la stesura delle scene d’azione. “Immediatamente”, “in un attimo”, “improvvisamente”, “subito dopo”, andrebbero sostituiti con espedienti narrativi. Invece di scrivere: “improvvisamente Murphy si voltò verso l’uscita e tentò una fuga disperata, in un attimo Adam gli fu addosso e subito dopo lo gettò a terra”, proviamo con: “Adam fece appello a tutte le sue forze e azzardò una fuga disperata verso l’uscita. Adam si lanciò su di lui e lo gettò a terra come un fantoccio”.

- Lunghezza delle frasi e punteggiatura

frasi brevi = pathos. Suddividere, spezzare, punto e a capo. Limitare al massimo i puntini di sospensione, che fanno molto “ggiovane”.

Infine, armatevi di belle letture sul genere: troverete altri spunti per riuscire a incatenare i lettori alle vostre pagine.

Promuovere un libro: il sito web dedicato

ottobre17

Eccoci al primo step per la promozione di un libro: il sito web dedicato.

Un sito “vetrina” è alla portata di tutti, non c’è bisogno di investire cifre esorbitanti. Assicuriamoci di scegliere un template accattivante, in armonia con le atmosfere del libro, e procediamo a pianificare le sezioni del sito:

- pagina principale con i dettagli specifici del libro: titolo, autore, editore, anno di pubblicazione, n. pagine, prezzo, link a dove è possibile acquistarlo o applicazione diretta per l’acquisto (es. con Paypal), sinossi dell’opera. E ancora: come nasce il libro? Quali vicissitudini hanno segnato la sua riuscita?

- biografia dell’autore

- rassegna stampa

- eventi

- contatti

- se ce ne sono, una pagina con foto e/o illustrazioni.

photo by raphaelle_ridarch

D’obbligo i plugin social, che rimandano ai profili del libro su Facebook, Twitter, Instagram, e chi più ne ha più ne metta.

Valore aggiunto: un frame sul blog, che affronteremo più avanti, in grado di dare interattività al libro grazie alla partecipazione degli utenti a discussioni e approfondimenti.

Qui due esempi:

http://www.corradospelli.it/la-stanza-del-dipinto-maledetto/

http://www.carlosruizzafon.co.uk/prince-of-mist/

Nel sito web di un libro – manco a dirlo – non sono ammessi errori né frasi sconnesse. È la vetrina di uno scrittore, perbacco!

 

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