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La formattazione dei dialoghi

marzo18

Annosa questione, la formattazione dei dialoghi. Facciamo un po’ di chiarezza nell’oceano mare delle virgolette.

Ferme restando le linee editoriali di ogni singolo editore, io procedo così:

- caporali (« ») per le battute dei dialoghi, con il punto all’esterno tranne nel caso in cui la battuta termini con ? ! … (i cosiddetti segni di interpunzione forte)

Mosè disse al Signore: «Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua».

- virgolette (“ ″) per le citazioni

La celebre frase di Giovanni Falcone “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” custodisce una profonda verità.

- apici (‘ ‘) per citazioni entro citazioni

“E Hashem parlò a Yona per la seconda volta dicendogli: ‘Alzati! Vai a Ninive, la grande città, e richiamala proclamando quello che io ti dico’. Yona si alzò e andò a Ninive, come aveva detto Hashem”.

- trattini (– –) per gli incisi; sono i trattini “lunghi”, quelli brevi si usano per le parole composte. Il trattino può sostituire le parentesi, con gran beneficio per la leggibilità del testo.

La medicina tradizionale – di cui conosciamo limiti e possibilità – sarà in grado di curare le malattie degenerative?

La letteratura presenta vari impieghi di punteggiatura, quindi il criterio più importante da seguire è ESSERE COERENTI: darsi una regola e portarla avanti.

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