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cercando le parole si trovano i pensieri

Intervista breve a Ivo Ragazzini: dalle intuizioni ai tasti

ottobre30

Parte da qui una nuova rubrica in forma di intervista. Vogliamo sapere di più sui sentieri delle muse, sulle piccole abitudini del mestiere di scrivere.

 

Ivo Ragazzini, scrittore forlivese appassionato di ricerca storica, ha all’attivo due pubblicazioni. Ma non è certo intenzionato a fermarsi qui, anzi. Osservazione e intuizione: questi sono i suoi ferri del mestiere.

I tempi dello scrivere: ti imponi degli orari e una disciplina, o approfitti dei momenti in cui le righe sgorgano spontanee?

Quando arriva una folgorazione o un’intuizione, ovunque mi trovi, prendo al volo un pezzo di carta e scrivo giù vari appunti di promemoria. Mi è capitato più di una volta di scrivere in questo modo interi copioni e trame di racconti in qualche minuto. Poi mi impongo tempie orari, per elaborare su file quegli appunti, ma spesso saltano fuori altre intuizioni e idee mentre sono alla tastiera, e così spesso gli schemi saltano.

Qual è la tua abituale postazione di scrittura?

Ne ho tre. Una in salotto, con la tv come monitor; una in mansarda, e una “vagante” su vari pc, ad esempio quello di una biblioteca. La mia preferita è quella in salotto, perché visto che prima o poi potrebbe venire qualcuno a reclamare la tv, mi mette fretta nello scrivere. Lì sono nate le idee migliori. In mansarda, invece, i ritmi sono più lenti. Le postazioni vaganti sono ottime per prendere appunti immediati da sviluppare.

Ascolti musica in sottofondo o prediligi assoluto silenzio?

No, nessuna musica mentre sviluppo, solo un po’ a volte quando faccio editing.

Quanto di te c’è nei tuoi personaggi?

Almeno un cinquanta percento. Quasi tutti gli scrittori hanno vissuto o rivivono parecchio di quello che scrivono; alcuni se ne accorgono, altri non se ne accorgono, o forse mettono musica ad alto volume per non accorgersene…

Qual è il miglior apprezzamento che hai sentito esprimere su un tuo libro?

Hai fatto troppo e i più non riusciranno a capirlo.

Hai una tua musa, in senso lato?

No.

Hai mai avuto folgorazioni determinanti per la stesura di situazioni o personaggi, magari da un sogno o un incontro casuale?

Molte volte. E viene il dubbio se fossero solamente sogni e incontri casuali.

Il libro che vorresti avere scritto tu?

Il Dizionario filosofico di Voltaire. Costui aveva una conoscenza dell’animo umano e un’intuizione per la verità tali da far sbiancare parecchi ai giorni nostri.

Il libro che andrebbe inserito come approfondimento nelle scuole superiori?

Il Dizionario filosofico di Voltaire. Tra l’altro è pure allegro e divertente in diversi punti.

Una parola o espressione che proprio non sopporti in un libro?

Non mi viene in mente nulla di particolarmente odioso. Le parole esprimono situazioni, idee e stati d’animo dell’universo reale e prima o poi può risultare necessario un loro impiego.

Due righe per raccontare il tuo esordio.

Finalmente ho scritto qualcosa. Ora occorre che lo sappiano anche gli altri.

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Ivo Ragazzini, 29/10/2012

Ultimo libro pubblicato Il Fantasma di Riario

http://ivoragazzini.webnode.it/i-miei-libri-/il-fantasma-di-girolamo-riario/

ivrag@email.it

 

Sei interessato a partecipare alla mia intervista? Contattami!

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